lunedì 12 novembre 2012

D.I.O.R NEW FACE



Icona? Generalmente le icone le ritroviamo in chiesa. ma se paragonassimo la moda alla religione una borsa potrebbe essere santificata? Di certo viene venerata. Proprio come la Lady Dior, proprio come Lady Diana, da cui prende il nome. E ovviamente le mille sfaccettature. Lady Dior, protagonista assoluta fino allo scorso 4 novembre alla triennale di Milano, come non l'abbiamo mai vista. O come, forse, non la vedremo mai. Artisti del calibro di David Lynch, John Cameron Mitchell, Patrick Demarchelier, Arne Quinze, passando per Wen Fang, Maarten Baas, Olympia Scarry e Recycle Group e gli italiani Luca Trevisani e il duo Vedovamazzei, rievocano e ricordano oggi con le loro opere il mito, rielaborando e decontestualizzando il concetto di borsa, icona e opera d'arte. Aristocratica ma irriverente. Austera ma versatile. Il cannage la rende quasi un opera d'arte in puro stile optical e i charmes, tanto amati da Monsieur Dior, sanno tanto di nostalgico. Nostalgia per un maestro che rivoluzionò la moda sbalordendo l'arte, di cui era noto collezionista. Ma la rivoluzione in casa Dior è in corso. Raf Simons entra in casa e sbaraglia le aspettative. Sicuramente colmare il vuoto di Galliano sarà un compito difficile, ma veramente Galliano sarebbe ancora riuscito a tenere la redini di Dior? Dunque è stata una strana coincidenza o coincidenza fortuita? Il genio della lampada aveva già terminato il suo potere o il potere aveva assorbito il genio tanto da renderlo vulnerabile? Chissà, di sicuro una ventata di meraviglioso minimalismo ci assalirà. Sarà un nuovo "new look" o tornerà il "new look"? Lady D. Lady Diana. Lady Dior. Forever.